Da sempre gli esseri umani hanno cercato di capire e risolvere il problema dell’amore.
Interessati a sentire le emozioni ma predisposti dalle comunità religiose e dalla cultura hanno cercato di mettere insieme desiderio e continuità.
Tanti anni fa il rapporto tra un uomo e una donna, ufficializzato dal matrimonio, aveva come obiettivi la continuità. Un rapporto che durava da anni poteva corrispondere a dei vantaggi di sicurezza reciproca e di crescita della prole. Le funzioni e i ruoli erano divisi e condivisi; in genere la donna rimaneva a casa e tirava su i figli, patrimonio genetico della coppia, e il maschio esplorava alla ricerca di sostentamento per la sopravvivenza di tutti.
Questo portava, con l’accettazione di entrambi, a un maschio che durante le esplorazioni di mesi o di anni aveva incontri sessuali provvisori; fondamentale era che ritornasse nella coppia. Doveva elargire risorse alla crescita della prole. La donna recitava il ruolo obbligatorio di paziente, accogliente e interessata prevalentemente alla continuità della storia condivisa. Questo si legava ai dettami del credo religioso e al valore del perdono in nome della continuità.
La tradizione cattolica rinforzava il legame di tipo coniugale che era considerato un contratto vero e proprio non mettibile in discussione. Chi lo faceva era dannato. Il rapporto coniugale era vicino all’agapè, con sicurezza, conforto reciproco, condivisione, protezione, ambiente adatto alla crescita della prole.
De Rougemont parla delle differenze storiche tra amore coniugale e amore passionale.
Si dice che la tradizione catara ha portato sempre di più il germe della passione, più vicina all’eros che all’agapè. Le prime storie di passione descritte risalgono al medioevo nella francia meridionale, terra dove si erano rifugiati gli ultimi catari. Il primo romanzo di passione è Tristano e Isotta dove per la prima volta viene descritto un secondo tipo di amore, l’amore fou, l’amore passionale.
L’amore non era più condivisione ma divorazione. C’era voglia di vivere la passione e l’obiettivo era stare in estasi non tenendo conto delle esigenze dell’altro.
L’amore passionale non era sostegno reciproco, non era sicurezza, non si cercavano le somiglianze e le affinità. Era stare nel misticismo della bellezza del proprio sentimento intenso. L’amore passionale non aveva continuità, era a termine e in genere la fine era terribile e dava sofferenza.
Chiaramente era osteggiato dalla chiesa e dalla cultura generale ma questo non sembrò diminuire la voglia degli esseri umani di sperimentarlo. Pur sapendo quali erano le conseguenze e pur sapendo di poter perdere i vantaggi che portavano alla continuità gli esseri umani continuarono a inseguirlo e viverlo.
In un periodo si provò l’amor cortese. Si stava con la propria moglie ma si era innamorati di un’altra donna verso cui si riversavano tutte le fantasie passionali senza però mai consumare.
L’amore della continuità, sostegno e cura reciproca, affetto e serenità, condivisione sul progetto esistenziale non sembra essere mai bastato. La ricerca affannosa si è sempre occupata del momento sublime, della passione senza ritegno, dell’estasi anche sessuale.
Le coppie che sono cresciute all’insegna della condivisione per il 70 % si sono tradite.
Negli ultimi anni la parità tra i sessi ha portato oltre ai tradimenti anche le separazioni e attualmente si separano circa il 60% delle coppie con una media del rapporto di circa dieci anni.
La competizione tra amore coniugale e amore passionale non sembra avere soluzione.
O stai con una persona cercando somiglianze e costruisci un rapporto che abbia l’obiettivo della continuità o cerchi la passione e quindi le differenze e gli stimoli perturbanti e quindi la crescita e sai che tutto questo prima o poi finirà: la storia insegna che gli esseri umani scelgono una delle due e rimangono sempre insoddisfatti.
L’uomo per natura deve crescere e cerca gli stimoli perturbanti che invalidando le previsioni lo fanno crescere. Una persona molto diversa ti stimola e ti fa cambiare.
Nell’amore coniugale la crescita è limitata perché la ricerca è più per le somiglianze e che per le affinità.
L’amore passionale è stimolante ma dura poco e ti fa sentire sempre solo perché è quasi impossibile condividere con una persona così diversa.
In questo dilemma senza soluzione c’è, io credo una terza componente che è fondamentale, l’intimità.
Stemberg parla di triangolo dell’amore e descrive tre componenti importanti per costruire un progetto di coppia condiviso:

IMPEGNO quando… quando si decide di formalizzare la propria storia non vivendola solo “nel tempo libero”. Impegnarsi significa fidanzarsi, convivere o sposarsi, essere fedeli, unirsi nei momenti di crisi per superare le difficoltà di coppia in coppia.
PASSIONE quando… si mantengono il contatto fisico (carezze, baci, abbracci) e la sessualità. Passione è anche entusiasmo, trasporto, gioco, variazione, tutto ciò che spezza la monotonia della routine, è qualcosa che brucia, che fa sentire ancora vivi!
INTIMITÀ quando… si continua nel tempo a comunicare le proprie emozioni, i propri sentimenti e i propri vissuti interni; quando ci si sostiene e supporta, quando si condividono cose, spazi, momenti di vita.

L’intimità può essere descritta con un tentativo disperato di auto svelarsi quotidianamente l’un l’altro.
Un tentativo perché questo è il massimo che siamo in grado di fare visto che non siamo tanto bravi e in grado di conoscerci.
Disperato perché svelarsi all’altro e farsi comprendere da uno che è diverso da noi è impossibilei.
Autosvelarsi vuol dire provare a raccontarsi e spiegarsi. Vuol dire provare ad essere onesti, a dire la verità, non presentandosi come ci sembra l’altro ci voglia. Recitare non funziona. Se dobbiamo costruire qualcosa di comune con l’altro dobbiamo per forza essere più genuini possibile e dire la verità con le nostre mancanze e i nostri errori. Se io non mi presento come faccio a pensare che posso costruire qualcosa di vero con l’altro. Non do la possibilità di costruire nulla se non sono quello vero. I rapporti non avranno una base comune e finiranno prima o poi.
E dovrà essere fatto quotidianamente perché i rapporti si costruiscono giorno per giorno. E sarà difficile e sarà bellissimo.
Un fattore imprescindibile dell’intimità è la fiducia e la benevolenza. Io vado verso l’altro e l’altro deve essere per forza la migliore persona del mondo e io devo avere fiducia e pensarlo con benevolenza.

E tradire non sarà più un’opzione perché non si tradisce chi si ama se il nostro tentativo di amare è onesto.
Baumann parla di fedeltà come valore imprescindibile di una costruzione di rapporto e sottolinea la fatica a cercarla. Ogni infedeltà è un tentativo di rompere il rapporto e chi cerca questa soluzione non consapevolmente sta già separandosi.
La soluzione, io credo, dell’amore è amore passionale o amore coniugale ma con una voglia di intimità reciproca che forma la base di ogni costruzione di rapporto e fa sì che le crisi non siano i perturbatori definitivi del rapporto.